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Pizza con l’ananas: sacrilegio o valore aggiunto?

di Francesco Pazzaglia | Mentor di Mentors4u

Venerdì 20 ottobre mattina ho moderato una sessione sulla pizza con l’ananas.
Beh, questo era giusto il nome della sessione…

In realtà, ho avuto l'onore di moderare un’affascinante discussione all'Open Jam di The European House Ambrosetti sulla diversità, tenutosi presso il Palacongressi di Rimini. 

Pochi minuti prima sul palco c’era Gigi Datome, ex giocatore di NBA e stella del basket italiano. Pochi instanti dopo mi sono ritrovato a dirigere una discussione sulla diversità, esplorando il suo valore e impatto non solo anagrafico, sociale e culturale, ma anche nei contesti aziendali e nei team.

Alla sessione hanno partecipato più di 40 persone: da un lato professionisti senior di aziende internazionali come Parmalat e Alce Nero. Dall’altro giovani studenti, universitari e delle scuole superiori. 

Ciò che poteva, per questi ultimi sembrare una semplice gita scolastica per perdere qualche ora d’interrogazione si è tramutata in un’occasione per condividere la propria fresca prospettiva. 

La varietà dei partecipanti ha arricchito la discussione, portando idee nuove e spunti interessanti anche a chi aveva un bagaglio di esperienza considerevole. Giovani studenti under 18 originari da paesi di tutto il mondo, con impegni che spaziavano dal marketing di una startup blockchain a chi si immergeva per ore criticamente nello studio della letteratura, filosofia, e affrontava a viso aperto un mondo in costante evoluzione come quello in cui viviamo. 

Tutto ciò mi ha sorpreso. 

Soprattutto perché tanti sono stati i lavori in team che ho organizzato, mescolando tra loro i gruppi e dove spesso il punto di vista di questi giovani emergeva, arricchendo la discussione con idee brillanti e chiare visioni di futuro. Hanno espresso senza paura i loro pensieri, fornendo contributi preziosi e dimostrando una consapevolezza straordinaria delle proprie ambizioni, dando idee e spunti nuovi e interessanti anche a chi in questo mondo c’era già da tanto. Con esperienze di alto livello.

Siamo partiti osservando insieme il mondo di oggi: cosa funziona bene? Cosa si può migliorare?

Dopodiché abbiamo osservato il futuro: quali azioni possiamo fare noi, i gruppi sociali, l’Italia e il mondo per superare questi ostacoli?

E infine le ‘actionables’ che ci siamo portati a casa. Per vedere il mondo con occhi più aperti e nuovi. 

Perché tante sono le azioni che possiamo fare a livello ‘istituzionale’, dalle quote rosa a politiche per la disabilità, ma il primo cambiamento deve avvenire dentro di noi. 

3 ore di conversazioni all’interno dei team, presentazioni di gruppo, dibattiti. Un’esplosione di idee che mi ha arricchito come mai prima.

In conclusione, vorrei ringraziare di cuore Gastone e Mentors4u per questa incredibile opportunità, e un grande ringraziamento ad Andrea Lugli e Greta Gubellini di Alce Nero e a tutti gli studenti e i professionisti che hanno partecipato alla sessione, fornendo le loro preziose intuizioni.


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